Michele Soglia e Raphael Saini sono due dei migliori batteristi metal appartenenti alla scena Italiana. La nostra Metal Girl Elena Resta li ha intervistati a Palazzuolo sul Senio, paese di 1000 anime incastonato nelle verdi colline della Romagna-Toscana. Andiamo a leggere cosa è uscito fuori da questa chiacchierata.
MICHELE SOGLIA E RAPHAEL SAINI
Le interviste sono come le indicazioni dei navigatori satellitari: non sai mai che strada ti fanno fare per arrivare al punto. E così capita che la classica intervista a tema musicale vada a toccare molti altri temi, rendendo veramente ricca l’esperienza. Questo è ciò che accadde in un rovente pomeriggio di fine luglio, fuori dalla sala polivalente di di quest’angolo di Romagna Toscana. E’ qui che la nostra paladina del Metal ha intervistato i due drummer.
ELENA PARTE CON L’INTERVISTA
Riportiamo qui a seguito uno stralcio dell’intera intervista, che potrete trovare nella sua inversione integrale a QUESTO LINK. Le domande si susseguono incalzanti, la prima delle quali parte da lontano. Elena Resta chiede subito per quale motivo oggi è una tra le realtà musicali più seguite, forse persino di più di quanto non fosse negli anni d’oro. Raphael Saini è il primo a cogliere la sfida, ammettendo che il genere è stato sdoganato in questi anni. Un genere che un tempo relegava gli ascoltatori al rango di drogati ed emarginati. Per noi il metal era una sorta di religione. Questo è rimasto, nella musica metal di oggi, cosa che non si può dire per gli altri generi musicali.
Da qui a discutere sul “fanatismo” dei metal fans il passo è breve. Raphael ammette placidamente che il pubblico del metal è fanatico, in senso buono. Questo probabilmente è dovuto al fatto che per molto tempo è rimasto un genere di nicchia. Michele Soglia si aggancia, dicendo che ti sentivi parte del gruppo ristretto di chi ascoltava quella musica. Nell’essere un outsider, ti sentivi capito e meno disagiato. In una parola: accolto, parte di qualche cosa di speciale.
MICHELE SOGLIA, RAPHAEL SAINI E L’INCLUSIONE
Elena si addentra ancora più in profondità, definendo inclusivi Metal e Hard Core, cioè abbracciano tutti. Non emarginano, anzi accolgono gli emarginati e li fanno sentire parte di una comunità. Secondo Michele Soglia la bandiera dell’integrazione del metal è sempre altissima, e non crede scenderà mai. Raphael Saini aggiunge che il senso di aggregazione c’è, è innegabile, e fa parte delle persone che vivono il metal.
Il discorso di fa di ampio respiro quando si parla di disabilità. Elena ci fa alcuni esempi, come il leggendario Rick Allen dei Def Leppard, o il compianto Joey Jordison, dichiaratosi affetto da mielite traversa, che lo aveva privato dell’uso delle gambe. Michele Soglia si apre al discorso, gradendo un sacco l’argomento. E’ stato Saini la sua ispirazione, colui che lo ha spinto e dato la forza di avanzare con lo studio della batteria. Per questo è stato pensato il Drum Camp, per dare ad altri artisti e appassionati la possibilità di sentirsi parte di una famiglia.
I PREGIUDIZI SUL MONDO DEL METAL
Elena chiede se secondo loro esiste una base di pregiudizio sul metal e il metallari, ovvero sulle qualità artistiche e tecniche di chi suona questo genere. Secondo Michele Soglia il metal è una musica inclusiva, anche nei generi e prevede una conoscenza ampia e forte: il musicista metal non sa suonare solo metal. Raphael Saini non la manda a dire, visto che, secondo lui, c’è molta ignoranza e pregiudizio nei confronti degli artisti metal e della loro formazione e capacità. Il pregiudizio che l’Italia e l’Italiano ha sulla musica diversa da quella pop, secondo lui, è un retaggio culturale.
Alla fine sono 25 anni che vive suonando la batteria. Raphael ha suonato musica metal in tutto il mondo, suonato con gruppi piccolissimi e band mondiali. E tutto questo è stato possibile grazie al fatto che, da ragazzino, egli ha trovato un sistema scolastico che ha saputo sostenere la passione per la musica metal e lo studio della batteria dandogli forza e struttura.
RIFLESSIONI DEL MIC
Elena è una grande persona, una mamma in primis, che non ha mai abbandonato la passione per il Metal. Sono molto contento, nonché onorato, di avere la possibilità di collaborare con lei in questo magnifico antro che comprende la scrittura, la musica e la distorsione a palla. Riporto qui un breve stralcio di una sua riflessione, da leggere in silenzio.
“Il metal, che io ho sempre amato, è un luogo in cui non c’è nulla da normalizzare. Nella musica metal, oggi come ieri, non c’è nulla da riportare nei ranghi, da ricondurre sotto il controllo, da comprimere in una scatola bella quadrata con la sua etichetta sopra. La musica metal insegna l’inclusione proprio perché non prevede che esista nulla di normale o anormale. E così facendo permette di liberare spiriti e indole, il che è catalizzatore di vita e creatività. Dovremmo essere tutti un po’ più metal: se lo pensavo prima, quando avevo 15 anni, oggi ne sono certa”.
Vi lascio QUI il link al suo blog. Mic DJ vi saluta e vi da appuntamento qui in radio, tra articoli e tanta buona musica.
Elena il 19 Ottobre 2022
Grazie mille grande Mic! Sono onoratissima di collaborare con te! 🤟🤟🤟