LukHash è un nome che, per chi bazzica nel giro di un certo tipo di musica elettronica, rappresenta una sorta di Guru assoluto. Con questo breve articolo volevo accompagnarvi per mano dentro il magico mondo di questo genere musicale e di questo esponente di spicco. Press play on Tape!
LUKHASH, IL FUTURO E’ IERI
LukHash nasce 17 agosto 1984, ed è un compositore musicale di origine polacca residente ad Edimburgo. Pur essendo un chitarrista di formazione classica, fin dalla giovane età è ossessionato dai suoni elettronici, in special modo da quella tipologia di sonorità tipicamente 8 bit. Nel tempo sperimenta, senza la paura di non piacere, creando una fusione unica di chiptune a 8 bit e musica synth ispirata agli anni ’80. Ma le menti brillanti non si fermano mai, perciò a questi due generi LukHash combina suoni moderni e li affresca con un’estetica Cyberpunk.
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Il suo approccio alla musica elettronica intreccia così le caratteristiche distintive di diversi generi con uno spiccato trend nostalgico ai mood musicali degli anni ’80, ma al contempo riesce a creare qualcosa di completamente nuovo. Del resto, come detto poc’anzi, la sua passione lo ha portato a sperimentare ogni genere di Hardware, giungendo ad una miscela unica di LukHash data dal suono a 8 bit. Come riesce ad ottenere questi suoni così distintivi? Grazie ad oltre un decennio di sperimentazione con hardware originale, che va dai sistemi Commodore 64 modificati su misura alle console Nintendo Gameboy hackerate.
SYNTHWAVE, UN GENERE IN ESPLOSIONE
Per capire meglio di cosa stiamo parlando bisogna fare una breve parentesi sul genere musicale che sto trattando qui, ovvero quel ramo di nicchia della musica elettronica conosciuto come Synthwave. Questo sottogenere, a volte chiamato anche “Outrun“, è basato prevalentemente sulla musica delle colonne sonore di film d’azione, fantascienza e horror degli anni ’80. Ma ciò che le da quel particolare feeling è sicuramente l’influenza delle musiche dei videogiochi del decennio. I musicisti Synthwave uniscono in musica la nostalgia per la cultura degli anni ’80, catturandone l’atmosfera e rielaborandola per portarla nel futuro.
Il genere prese vita tra la metà e la fine degli anni 2000, grazie a produttori francesi e artisti più giovani che si sono ispirati al videogioco del 2002 Grand Theft Auto: Vice City. I compositori di riferimento sono da sempre John Carpenter, Jean-Michel Jarre, Vangelis (la cui colonna sonora per il film Blade Runner fece scuola) e Tangerine Dream. Ma dal mondo più puramente underground il genere Synthwave sta esplodendo letteralmente. Questo grazie alle colonne sonore dei film “Drive” del 2011 e “Thor – Ragnarok” dek 2017, che includono alcune delle canzoni più famose del genere. Ma la rampa di lancio che spedì in orbita il genere fu la serie Netflix “Stranger Things”, vera apoteosi anni 80.
LUKHASH E IL GENERE OUTRUN
LukHash, all’interno della corrente Synthwave, ha forse abbracciato più e meglio di altri quella corrente”Outrun” di cui abbiamo accennato poco più in alto. Il termine deriva dal gioco di corse arcade del 1986 Out Run, noto per la sua colonna sonora selezionabile nel gioco e per la sua estetica che è divenuta leggendaria. Al fenomeno puramente musicale abbiamo anche un massiccio lato visivo a cui fare riferimento, che pesca a piene mano all’estetica retrò degli anni ’80 come uno stile di immagine tipicamente VHS, il neon magenta e l’utilizzo delle griglie vettoriali per i fondali.
Parlando dal punto di vista sonoro, troviamo elementi canonici degli anni ’80, come batteria elettronica, il riverbero con gate e linee sia di basso che soliste di sintetizzatori analogici. Non da meno la componente visiva sulle copertine degli album Synthwave e sui video musicali. L’essenza di questa corrente artistica è quella di prendere elementi di un periodo di eccesso come quello degli ’80, assolutamente evocativi, e modernizzarli senza stravolgerne lo stile.
LukHash è forse il primo artista che riesce a colmare il divario tra Chiptune e Synthwave, creando una fusione unica accompagnata dall’estetica Cyberpunk.
UNA COSTANTE SCALATA AL SUCCESSO
Dal 2006, anno d’uscita del primo album “3AM” di acqua ne è passata sotto i ponti. Nel 2010 il primo scossone, con quel lavoro intitolato “Dead Pixel”, album quasi totalmente Chiptune con un occhio proiettato verso l’orizzonte. Sono album rilasciati in modo autonomo, come il seguente “Digital Memories” del 2011. Ma proprio grazie a questi lavori così diversi LukHash inizia ad attirare l’attenzione degli appassionati e non solo.
Gli album si susseguono all’incirca ogni due anni, fino ad arrivare al punto di svolta. Correva l’anno 2020 quando LukHash firmò con l’etichetta discografica Newyorkese NewRetroWave Records. Forte di questo contratto con vista sul mondo, vede la luce all’inizio di quell’anno il fantastico “Better Than Reality”. Questo forse fu il primo esempio di fusione unica di Chiptune e Synthwave con elementi EDM.
Il seguente “Transient Offworld” prende la mira per sganciare la bomba, la quale arriva prepotente nel 2021 con il lavoro sublime intitolato “We Are Stardust”. Il platter viene classificato al primo posto tra gli album Synthwave dell’anno. Ma il compositore non dimentica da dove è arrivato, e nello stesso anno auto produce il colossale “Cyber Chip”, un lavoro totalmente 8 bit completamente composto su hardware originale utilizzando software di tracking da sempre presenti sul mercato.
RIFLESSIONI DI MIC DJ
Il 6 Ottobre 2023 esce il nuovissimo “Virtual Burnout”, e l’ingresso dell’album nella top 40 ufficiali del Regno Unito ha ulteriormente sottolineato la sua posizione di rilievo all’interno del genere. Un autore che merita il massimo del rispetto e dell’attenzione, vista la sua attività anche nella scena dei Chip Sound. Non mi stancherò mai di ripetere che “Cyber Chip” è un viaggio retro-futuristico a 8 bit, un album chiptune SID puro al 100%, realizzato con cura e registrato su un hardware Commodore 64 originale utilizzando software tracker e specifiche revisioni del chip SID. Tre voci, quattro forme d’onda, zero post-elaborazione e tantissima passione.
L’uso geniale di dispositivi retrò, modificati su misura, come Commodore 64, NES e Gameboy contribuiscono alla natura autentica e distintiva del suo suono retro-futuristico. Più oscuro, distopico e pensieroso, il suono di LukHash dipinge un vivido contrasto tra il desiderio di un tempo ormai passato e i timidi passi verso un futuro sconosciuto.
Mic DJ vi saluta e vi da appuntamento al prossimo viaggio dentro le pieghe spazio temporali della musica!
Roberto Paolo il 6 Novembre 2023
Articolo pazzesco che mi ha proiettato avantine indietro nel tempo ad ogni riga. Belle le descrizione che ben restituiscono il “sapore del sound 8bit”e quella atmosfera cyberpunk alla max headroom 😉 complimenti davvero x la tua cultura musicale che abbraccia tutti i generi e sempre pronta ad integrare il nuovo{la dove ha un reale valore} grazie x le innumerevoli segnalazioni e proposte d ascolto. Fantastico!
Mic DJ il 6 Novembre 2023
E’ grazie a chi legge che possono venire fuori articoli di questo tipo! E grazie dei complimenti!
Roberto Lanciotti il 6 Novembre 2023
Un bellissimo articolo, come al solito l’amico Mic DJ è preparatissimo. Complimenti dal Dumpclub64
Mic DJ il 6 Novembre 2023
Grazie mille Roby per le belle parole!!
Roberto Lanciotti il 6 Novembre 2023
Un bellissimo articolo, come al solito l’amico Mic DJ è preparatissimo. Complimanti dal Dumpclub64