Jim Morrison, mica facile! La storia parte da lontano, da questa calda estate 2023: mi è stato chiesto di fare un articolo su una band a me molto cara (Colpa mia! firmato Mic DJ).
In realtà avrei voluto svincolarmi dalla responsabilità di scrivere qualcosa su un gruppo, o meglio SUL gruppo, che ha influenzato la mia vita a livello musicale e non solo. Proprio per questo non scriverò il classico articolo: questo sarà qualcosa di più personale e più intimo. Essendo la mia band musicale di riferimento dividerò questo articolo in due parti.
CHE IL VIAGGIO ABBIA INIZIO
Come ho detto sarà un articolo molto personale, per questo vi chiedo di fare un salto insieme nella prima metà degli anni 90. Siamo, per me, ai tempi delle medie. E’ il periodo dove quasi tutti i ragazzini incominciano ad avvicinarsi al mondo della musica, o meglio ad avere dei propri gusti musicali, che iniziano a discostarsi da ciò che fino a quel punto ascoltavano influenzati dai genitori.
Erano gli anni degli 883, di sempre e comunque Vasco Rossi, delle Spice Girls , dei Backstreet Boys, Take That e compagnia cantante. In quegli anni praticamente tutti i ragazzini ascoltavano i gruppi e gli artisti sopra citati. Ma in una classe dove tutti ascoltavano i generi di moda, c’erano tre ragazzi, o meglio due ragazzi e una ragazza, che si distinguevano dagli altri. Due per essere fan sfegatati dei Guns ‘N’ Roses ed uno in particolar modo dei Doors, cosa molto particolare. Per quanto riguarda i Guns in quegli anni erano all’apice del loro successo, per i The Doors invece bisogna fare un salto tra metà degli anni 60 e 70.
Quando si parla dei The Doors non si può che non far riferimento a Jim Morrison. In questo articolo mi soffermerò su di lui, non raccontandovi quello che già si sa, ma ciò che è stato per me, nonché la sua parte più vera e personale.
JIM MORRISON
James Douglas Morrison o più semplicemente Jim Morrison, nacque l’8 Dicembre del 1943 in Florida dall’unione di George Stephen Morrison, ammiraglio della marina degli Stati Uniti, e Clara Virginia Clarke Morrison. Il lavoro del padre portò Jim Morrison a viaggiare sin da bambino in lungo e in largo, trasferendosi in diverse città degli Stati Uniti. Non era come molti artisti dell’ epoca uno sbandato o nato ai margini della società, anzi tutt’altro: era di famiglia piuttosto agiata. Jim era un genio fuori dal comune, tant’è che nella sua adolescenza il suo quoziente intellettivo era molto al di sopra dei suoi coetanei. Ottenne infatti una menzione d’onore con un QI di 149, prima di perdersi nella sua ribellione crescendo negli anni.
E’ universalmente riconosciuto come un front man carismatico, capace di coinvolgere le folle, intellettualmente artisticamente e politicamente. Ma ciò non è del tutto vero: Jim Morrison era un artista dai due volti. Se pur vero quello che dicono gli storici, Jim era un personaggio molto introverso e solitario, a tratti timido e pieno di incertezze e debolezze. Sicuramente un animo di una sensibilità molto profonda tanto da ritrovarla nei suoi testi.
JIM MORRISON, IL SUO MONDO
Egli non influenzò il mondo, perché lui non faceva parte di esso, come non faceva parte della società dei suoi anni. Jim aveva un mondo tutto suo: entrare nel suo universo era, ed è tutt’ora, un viaggio psichedelico un po’ allucinogeno, un gioco di luci ed ombre, di deserti e pianure verdeggianti. Jim si pone allo stesso livello di artisti e intellettuali definiti “poeti maledetti” del calibro di Tristan Corbière, Arthur Rimbaud e Stéphane Mallarmé, e forse non è un caso che la sua tomba sia proprio a Parigi, capitale di questo movimento culturale.
Perché timido e introverso?
Il punto di rottura, o meglio di cambiamento, fu nell’adolescenza, dove Jim passava la maggior tempo isolato da tutti. Egli marinava la scuola per passare il suo tempo in spiaggia e frequentando locali della scena Beatnik di San Francisco, nonchè la celebre libreria City Light Bookstore del poeta beat Lawrence Ferlinghetti, che contribuì a coltivare il suo lato più profondo e poetico. Più passava il tempo più il rapporto con i genitori, in particolar modo con il padre, divennero difficili. Quest’ultimo puntava a fare intraprendere al figlio la carriera militare, il quale ovviamente non voleva saperne. Anzi Jim si iscrisse alla scuola cinematografica, conseguendo ottimi risultati e collaborando per svariate pellicole e film, sia da attore che da regista.
JIM MORRISON E IL DISTACCO
Nel 1964 fu l’anno del suo distacco totale dalla famiglia, tanto che Jim arrivò persino a dichiarare che i genitori erano morti. Un odio verso la figura paterna e materna che si percepisce nei testi delle sue canzoni, il più celebre dei quali, quello di “The End”, lo conosciamo praticamente tutti.
Un altro episodio che segnò fortemente il giovane Jim Morrison fu quando, durante uno dei vari trasferimenti da una città all’altra, alla tenera età di 5 anni assistette a un grosso incidente stradale. La scena è raccapricciante: cadaveri sparsi per la strada, l’odore di morte, il rosso del sangue. Tutte cose che entrarono nell’animo del giovane Morrison, tanto da ritrovarli anni dopo nel testo di “Peace Frog”.
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Era un’anima solitaria e introversa, tanto che al primo concerto ufficiale con i The Doors, il re lucertola si esibì dando per tutto il concerto le spalle al pubblico. Solo verso l’ ultimo pezzo si girò mostrandosi alla platea. Questo non per essere anticonvenzionale, ma per timidezza e timore nei confronti della folla. Da lì un escalation che lo portò a essere un simbolo, un mito e per alcuni perfino una sorta di messia.
JIM MORRISON IL MITO
Jim Morrison viene universalmente considerato un mito. Questo anche grazie al successo, con una buona dose di “sesso droga e Rock ‘n’ Roll”, lo stile poeta maledetto misto a quell’animo rocker nel senso più puro del termine. La fama gli diede una maggior consapevolezza di sé stesso, trasformandolo da un ragazzino introverso a una vera e propria icona. Ogni frase, ogni poesia, ogni affermazione, venne trascritta e assurta a pensiero superiore dalle generazioni a venire. Come il rock ‘n’ roll, Morrison riuscì nel tempo a influenzare la moda, la politica, il pensiero e la vita delle persone che lo seguivano.
LA MORTE: THIS IS THE END
Nel 1971 Jim Morrison, anche per colpa del rapporto ormai in declino con la storica compagna Pamela, tornò a chiudersi in se stesso e ad isolarsi dal il resto del mondo. La sua intenzione era quella di abbandonare il mondo della musica, così da dedicarsi completamente alla poesia e alla letteratura. Ma ciò non avvenne, non ne ebbe il tempo.
Sulla morte del poeta-cantante si fece un gran parlare. Mille ipotesi, tra cui c’è chi afferma che sia ancora in vita. Ma la più affascinante è legata alla maledizione del famigerato Club 27: un “club” dove quattro grandi artisti morirono prematuramente nel giro di un paio di anni, e tutti all’età di 27 anni. I loro nomi sono Brian Jones (che morì precisamente due anni prima, il 3 luglio 1969), Jimi Hendrix, Janis Joplin e, appunto, Jim Morrison.
Aspetto assai singolare fu che dopo un periodo passato in paesi caldi per motivi di salute, al suo rientro a Parigi alloggiò all’Hotel 13, Rue Des Beaux Arts: lo stesso albergo dove morì Oscar Wilde. Questo prima di tornare a casa sua, dove il 3 Luglio del 1971 fu trovato morto immerso nella vasca da bagno. Ma praticamente nessuno vide il corpo, perché già il giorno dopo sigillarono la sua bara. La stessa Pamela ci mise un’eternità ad usare il telefono dopo la scoperta, e lo stesso medico legale arrivò con uno stranissimo ritardo.
Le persone più vicine all’artista credettero che fu tutta una messa in scena creata dallo stesso amico per sparire dalle scene. Infatti affermavano che più di una volta Jim avesse confidato di voler sparire in modo eclatante come il grande finale di una fantastica commedia. E chissà che non sia andato veramente così!
RIFLESSIONI ON THE ROCKS
Potrei andare avanti all’infinito a parlare di Jim Morrison e raccontare la sua vita, piena di aneddoti, curiosità, di luce e di ombre. Ma preferisco chiudere con le sue parole, dandovi appuntamento alla prossima settimana col secondo articolo.
“Sai quanto pallida lasciva e fremente
viene la morte a una strana ora
inattesa, imprevista
come uno spaventoso ospite più che amichevole che ti sei portato a letto
La morte rende angeli tutti noi
e ci dà ali
dove avevamo spalle
lisce come artigli di corvo
Basta denaro, basta agghindarsi
Questo regno sembra di gran lunga migliore
finché l’altra faccia rivela l’incesto
e la libera obbedienza a una legge vegetale
Non ci andrò
Preferisco una Festa di Amici
Alla Famiglia Gigante“.
Jim Morrison
Massimiliano il 13 Dicembre 2023
Molto interessante questo articolo…
Sara il 12 Dicembre 2023
Ci son capitata x caso, per una ricerca. Bel articolo. Ci sono un paio di passaggi che sono molto poetici. Complimenti a chi l ha scritto
Roberto geo il 11 Dicembre 2023
Grande! Ti metti sempre alla prova con missioni sempre piu difficili.. Questa volta avevi priprio un boss di livello! Ma sei passato cn tanto di punti bonus… Articolo splendido, poesia, mistero e sempre da leggere tutto d’un fiato.. Senza mai far calare la tensione… Grazie!