Il lato umano delle Rockstar è spesso tenuto nascosto dalle medesime, una sorta di “scudo” difensivo che li mette al riparo da critiche e assalti della stampa e non solo. Ma è bene ricordare che anche quello che appare come il più stronzo della compagine, nasconde cuore e sentimenti.
IL LATO UMANO DI AXL
Domenica 22 gennaio a Graceland, Stati Uniti, si è svolta la cerimonia di commemorazione privata in onore di Lisa Marie Presley. Un evento in diretta via social per ricordare la figlia del compianto re del Rock ‘n’ Roll, Elvis, morta il 12 gennaio a 54 anni per un arresto cardiaco. Alla manifestazione erano presenti solo i familiari e gli amici più stretti. Tra questi anche Alanis Morrisette, Billy Corgan e Axl Rose.
Dopo un breve discorso in onore della defunta, i tre artisti si sono esibiti brevemente, uno alla volta, con un brano in versione acustica del loro repertorio. Al leader dei Guns ‘n’ Roses, l’amica Lisa Marie, in tempi non sospetti, chiese personalmente di suonare “November Rain” il giorno in cui sarebbe arrivato il suo funerale. Ed Axl é stato di parola.
IL LATO UMANO, SENZA PAURE
Su quel piccolo palco allestito per l’occasione, abbiamo assistito ad uno “spettacolo” mai visto. La Rockstar strafottente, perennemente incazzata col mondo, era spogliata di tutte le sue catene, bracciali, bandane, cappelli e orpelli di scena. Era vestita non tanto di abiti così eleganti che non se ne vedono neppure sulle passerelle di Giorgio Armani, ma soprattutto di tristezza, umiltà e ansia.
Ha tenuto un discorso sulla sua amica, con la voce rotta dal pianto, il fiato corto per l’emozione, il viso contrito per non piangere e una compostezza che è sicuramente un segno della sua umiltà e timidezza. Tutte cose che non abbiamo mai visto da quella specie di Psycho che da 30 anni canta per i Guns.
Al termine del discorso si è seduto al piano ed ha intonato una versione ridotta di “November Rain”. Anche qui: voce incerta, emozionata, rotta dalla commozione. Che dire, mi sono commossa anche io! Sicuramente non per la povera L.M. Presley (che possa ovviamente riposare in pace accanto a suo padre) ma perché ho assistito alla discesa di un dio del rock nel mondo normale. Quel mondo popolato da noi comuni esseri umani, con le stesse emozioni, insicurezze e tristezze.
SIAMO SOLO UMANI, DOPOTUTTO
Non crediamo mai davvero al fatto che anche loro possano piangere e stare male. Non lo crediamo neppure quando ce lo raccontano nelle varie interviste sulla loro vita. Ma evidentemente è così, e Axl ce ne ha dato la prova. Tutti i veri fans dei Gnr sanno quanto gli é costato questo gesto pubblico. Uno che una volta sceso dal palco, sono 30 anni che si nasconde dai fans, dai giornalisti, dalla vita pubblica e mondana. Uno che non ha Istagram né Facebook (ogni tanto twitta qualche cosa sulla politica americana) e che detesta farsi fotografare e filmare sia amatorialmente, sia ufficialmente.
Nell’intervista che gli hanno “strappato” subito dopo il termine della cerimonia, ha detto brevemente che neppure lui sapeva se era degno di stare lì, ma la sua amica aveva voluto così e lui non poteva tirarsi indietro.
Se prima lo adoravo, adesso il mio amore e il rispetto che ho per lui non conoscono più confini!
Spero di non leggere, sotto il suddetto articolo, commenti negativi sulla sua voce e quant’altro. Vorrei vedere voi al funerale del vostro migliore amico cantare con la chitarra accanto al celebrante. Poi forse ne possiamo riparlare.
La Gaynor vi saluta e vi da appuntamento al prossimo articolo, consigliandovi qualche lettura interessante direttamente dal nostro blog.
Yungblud, largo ai giovani
RIP Jeff Beck
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