I Sex Pistols sono in assoluto il gruppo più iconico e conosciuto della scena Punk mondiale. Il gruppo è considerato come il fondatore del movimento punk britannico, nonché la prima band di rottura con la corrente Rock. Dalla breve ma folgorante carriera di questa band, nel 2022 Craig Pearce crea una mini serie tv intitolata “Pistol”, affidandone la direzione a Danny Boyle. La nostra lettrice Raffaella Guiducci ha così deciso di scrivere un interessante articolo a riguardo. Andiamo a leggerlo insieme.
PISTOL, DAL PRESENTE AL PASSATO
Charles III è stato incoronato Re. “God save the King!” ha pronunciato l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, ponendo sul suo capo la corona di San Edoardo. Come non pensare all’inno del punk rock “God Save the Queen” urlato da Johnny Rotten e company nella Londra di più alternativa di sempre alla fine dei roventi anni ’70? Quando la boutique di abbigliamento bizzarro SEX della geniale, compianta Vivienne Westwood, era il quartier generale della nuova frontiera dello stile e del Rock.
Gli appassionati di musica e non solo, non possono, quindi, perdere la mini serie su questa band fondamentale: The Sex Pistols. Una meteora folgorante che ha segnato per sempre il mondo della musica, della moda, del Punk ed un’intera epoca, facendosi portavoce di un messaggio di rottura e distruzione di tutti cliché tipici del nazionalismo inglese.
PISTOL, LA SERIE
La serie è ispirata alla sofferta autobiografia del chitarrista Steve Jones “Lonely Boy”. Non poteva essere altri che Danny Boyle, con il suo stile dissacrante, a dirigere questo prodotto cinematografico. Le ambientazioni e i costumi riproducono fedelmente l’atmosfera della Londra dell’epoca, con una pellicola un po’ vintage che rende tutto molto glamour (forse troppo).
Gran parte delle scene sono ambientate proprio nel mitico spazio della visionaria Vivienne Westwood, dove si incontravano i vari personaggi rappresentativi del suo stile estremo. Di questi, su tutte l’iconica Pamela Rooke detta “Jordan”, la regina del Punk. La storia si conosce: i Sex Pistols rappresentano il geniale prodotto dell’eccentrico e controverso manager, compagno della Westwood, Malcom Mc Laren (interpretato in mondo impeccabile nella serie dall’attore Thomas Brodie).
PISTOL E ANEDDOTI
Gli appassionati scopriranno aneddoti di vario tipo: uno di questi è da dove nasce il pezzo “Bodies”. Oltretutto si possono approfondire alcuni aspetti scomodi e disturbanti dei protagonisti. Non tutto è aderente alla realtà e, per certi aspetti, alcune vicissitudini vengono ampiamente romanzate, ma il prodotto finale è meritevole.
Buona la resa dei protagonisti. Su tutti Johnny Rotten, alias John Lydon, interpretato dal giovane e talentuoso Anson Boon, ne esce alla grande! Ciò nonostante, pare che Lydon si sia infuriato per questa serie e non abbia concesso l’autorizzazione all’utilizzo della musica originale dei Pistols.
Per questo è stato condotto in tribunale dalla produzione, dagli altri membri superstiti e dagli eredi di Sid Vicious e ha perso la causa. “Pare che i Sex Pistols siano diventati proprietà di Micky Mouse” chiosa sarcastico Rotten in una recente Intervista in cui si sfoga contro la produzione Disney. Ultima curiosità: la serie è apparsa sulla piattaforma Disney l’8 settembre 2022, esattamente il giorno in cui la Regina Elisabetta II è passata a miglior vita!
RIFLESSIONI DI MIC DJ
Mi piacciono le serie TV, ma questa me la sono completamente persa. Cercando alcune info, apprendo che tutti gli episodi della miniserie debuttarono in contemporanea sul canale FX on Hulu il 31 maggio 2022 negli Stati Uniti, mentre nel Regno Unito, Irlanda, Italia, Canada, Australia, Nuova Zelanda e Singapore la miniserie fu distribuita su Disney+.
Non credo sia stato facile realizzare questa mini serie, perché quando vai a toccare un nome che ha sradicato dal profondo le budella della società inglese del periodo, rivoltandole su un marciapiede, il rischio di fare una porcheria è elevato. Per fortuna Danny Boyle è uno che, fin dalla giovane età, riuscì a guardare tra le pieghe della cultura bacchettona e conservatrice della monarchia. Come ci scrive Raffaella Guiducci a tratti la serie è un po romanzata, ma si sa che sul grande (e piccolo) schermo è un dazio da pagare.
La benedizione, segno di un destino sornione, è stato proprio il fatto che la serie fece la sua comparsa sulla piattaforma Disney il giorno in cui la regina Elisabetta II morì, si dice dopo aver incontrato Angela Lansbury nei panni di Jessica Fletcher. Ma questa è un altra storia, dal titolo “La Signora in Giallo”. God save the Queen, again.
Mic DJ vi saluta e vi da appuntamento qui in radio, tra articoli e tanta buona musica. Ora qualche consiglio per voi direttamente da Jolly Roger Radio.
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