Si ha sempre l’impressione che l’inizio della fine corrisponda con la nuova uscita discografica di ogni band. Sarà sempre vero?
L’Inizio della fine – La parabola discendente.
E come promesso.. eccomi qui con quel famoso “giochino al massacro” di cui vi avevo parlato qualche giorno fa nel mio articolo sui Guns n’ Roses..
Moltissimi artisti, ad un certo punto della loro carriera, o perché l’ispirazione è finita, o perché le case discografiche mettono loro troppa pressione addosso, o per qualsiasi altro motivo più o meno legato alla sfera personale, iniziano a scrivere tutta una serie di album “piatti”.. senza più alcun guizzo di originalità.
Magari in mezzo alla track list spiccano uno o due brani che ti fanno ben sperare in un rinverdimento della loro Musa, ma poi in realtà, dopo qualche ascolto, ti rendi conto che è sempre la stessa roba già sentita da anni, e anche abbastanza noiosetta..
È vero che statisticamente è impossibile ripetere sempre il successo di certi album che hanno toccato le vette della storia della musica, ma spesso non ci si va più neppure vicini..
Mi attirerò adesso le ire di tanti fans, però butto giù un mio elenco di “delusioni” (e tengo a precisare che sono tutti artisti che amavo agli esordi e amo ancora adesso, anche se privi del fuoco che mi aveva acceso la passione… pertanto prendetelo solo come un elenco personale e non come una critica, né come la verità assoluta! Ci mancherebbe, de gustibus non disputandum est, il mondo è bello perché è vario ecc. ecc):
- Ligabue: ispirato fino a ”Buon Compleanno Elvis”
- Vasco Rossi: fino a “Liberi Liberi”
- Oasis: fino a “What’s the story morning Glory”
- Coldplay: fino a “A rush of blood to the head”
- Litfiba: fino a “Mondi Sommersi”
- Metallica: fino a “and justice for all”
- Ac/Dc: fino a “back in black”
- U2: fino a “Pop”
Beh ora tocca a voi! Buttate giù la vostra lista!
G.M.
Guns a Milano. La recensione
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