Ciao rockers, cosa ne pensate dei Fontaines DC? Ho deciso di portarli sul ring per un incontro senza esclusione di colpi, e i lividi saranno viola e ben marcati! Allora che aspettate? Get in the ring motherfucker! and I’ll kick your bitchy little ass!
FONTAINES DC
Ok, probabilmente sono vecchia io e non capisco (più) niente della musica nuova. Ma è dallo scorso mese di aprile che mi sto sforzando di ascoltare i tanto acclamati, da critica e pubblico, Fontaines DC. Trattasi di una band di Dublino, formatasi nel 2017, ed appartenente al movimento del Post-Punk. Questo manipolo di “vandali” si incontrarono al British and Irish Modern Music Institute di Dublino, e hanno all’attivo 3 album.
FONTAINES DC – GLI ALBUM
La Band esordisce nel 2019 con l’album “Dogrel”, che viene nominato Album dell’anno del 2019 dalla Rough Trade Records e da BBC Radio 6 Music. L’anno seguente, il 2020, vede la luce “A Hero’s Death”, candidato al premio “Migliore album rock” ai Grammy Awards 2021. Infine, nell’aprile del 2022, ecco arrivare “Skinty Fia”, e chissà che mirabolanti nomination prenderà anche questo lavoro.
REAZIONI AVVERSE
Tutto molto bella sulla carta, ma personalmente non sono riuscita a finire la playlist di Spotify. Per usare una espressione che pronunciò una volta una mia amica che era davvero all’ABC della musica: “A me questi qui sembrano la band del liceo che canta al concerto di fine anno”.
Ed era un modo carino per dire che i brani erano tutti cantati (o meglio urlati e sbiascicati) dal vocalist Grian Chatten su un’unica nota monotona. I nostrani Elio e Le Storie Tese, quando hanno composto la brillante “Canzone Mono-Nota”, probabilmente si ispiravano a situazioni come queste. Se non ci credete, vi basterà ascoltare “I Love You”, uno dei singoli del loro terzo album.
Se però volete la prova del 9, e non vi é bastato un solo brano, potete sfidare le vostre povere orecchie anche con il singolo che dà il nome all’album. Non consiglio un terzo pezzo perché so già che non ce la farete.
Ovviamente con questo post mi attirerò le ire di molti, ma sono pronta a ricevere le critiche, tanto non cambierò idea.
Sotto col dibattito! La Gaynor vi saluta e vi da appuntamento al prossimo articolo!
Jeremiah il 8 Gennaio 2023
Mi accorgo di essere vecchio perché in effetti riconosco errori che ho praticato per molti anni credendo di avere ragione: uno, enorme, è quello di (voler far) credere che “non mi piace” sia sinonimo di “non vale niente”. Dire “mi fa schifo” non è una recensione, oppure tu non sei davvero vecchia..
Savino Di Muro il 9 Gennaio 2023
Credevo di essere l’unico a non capire la loro proposta musicale!
Mi sono sforzato di ascoltarli non riuscendo mai a terminare l’ascolto di un album. Il perché non lo capivo…la qualità la avvertivo, ma mi rimanevano indigesti
Alessandro il 4 Gennaio 2023
Dispiace molto di questa tua recensione, e premetto che per carità ognuno ha gusti musicali differenti, ma si percepisce un tuo ascolto veloce, superficiale e non ripetuto. Per skinty fia, il terzo album ci vogliono almeno 3 ascolti approfonditi dell’album per apprezzare l’intera profondità dei testi (Cosa che non hai citato profondamente e nemmeno letti a mio avviso). Non voglio dilungarmi troppo ma ti consiglio che anche se negativa una recensione va fatta dopo che una band la si ascolta, approfondisce seriamente. Cordialità
Luigi Brasso il 29 Dicembre 2022
Una miniera?
Si condivido, in Dogrel è scritta la ricetta della carta carbone.
Dai Cure agli Smiths passando dai Velvet Underground, Tom Waits e qua e la una spruzzata di Sonic Youth e Sex Pistols… tutti ingredienti in brutta copia per un piatto finale che ha un buon aspetto e il sapore della minestrina di dado vegetale. Questo piace e questo premia verrebbe da dire.
Un album, una pellicola sbiadita che si mette nel proiettore per rivedere ancora una volta la sintesi di una intera serie di film gloriosi dei tempi che furono.
La Gaynor è stata severa con il nuovo che non avanza, marcisce, ma chiamare questo prodotto confezionato come uno degli album più belli degli ultimi venti anni mi pare un’iperbole scritta a difesa di questa band discutibile.
Fabrizio il 28 Dicembre 2022
Ma come si può scrivere una recensione del genere? Io non ho parole, davvero. Denota una povertà conoscitiva della musica sconvolgente. Se veramente tu fossi vecchia, troveresti una miniera nella musica di questi ragazzi. Dogrel è uno degli album più belli degli ultimi venti anni. Ma come si possono scrivere cose del genere?