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Hard Rock

Our Garden Machine

today9 Febbraio 2023 123 1

Sfondo
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Gli Our Garden Machine sono una di quelle band per cui vale il detto “nella musica come nella vita”. Questo perchè i due membri fondatori, oltre ad essere partner in music, sono anche partners in life, marito e moglie. Andiamo a scoprire chi sono e cosa propongono questi brillanti musicisti nostrani.

OUR GARDEN MACHINE, RADICI

Gli Our Garden Machine sono un Power Trio composto da Zendo Melo al basso e voce, Lory Bruno alla sei corde e Matteo Meconcelli alle pelli. La band si forma nel 2020 per volontà di Lory Bruno e di Zendo Melo, coppia artistica e non solo. Infatti, come accennato in prefazione, i due sono moglie e marito da svariati anni. E da svariati anni suonano insieme, partendo dagli anni 90, nella thrash metal band W.O.M.P.

Our Garden Machine

Questa band Thrash Metal di nicchia la ricordo abbastanza bene, perché da buon degustatore di Musica Robusta nonché affezionato della scena italiana, li ho più volte sentiti all’epoca. Un breve excursus è necessario, per comprendere la storia odierna degli Our Garden Machine. La band aveva la peculiarità di avere due donne nella formazione, ovvero Lory Bruno e la vocalist Norma Evangelista. Non era una cosa comune avere due donne in band in quegli anni. A loro si uniscono il brasiliano Zendo Melo, Roby Forlini alla batteria e Tomas Tommaselli al basso.

Il nome della band, inizialmente semplicemente onomatopeico, divenne l’acronimo di “Watts Of Music Power”. Incisero una demo nel 1993, e alcuni loro pezzi finirono in compilation abbastanza famose nel panorama, come “Nightpieces Vol.2”. Nel 1994 vede la luce il CD “Madness Manipulator”, una piccola perla, un vortice di Thrash metal ultra noisy, con infarciture tribali e un sapore di strada incredibili. Su Discogs si trovano ancora delle copie in ottimo stato e a buon prezzo.

OUR GARDEN MACHINE, LA MUSICA

Our Garden Machine

Gli anni passano e le sonorità di ghisa vengono abbandonate. La musica degli Our Garden Machine è decisamente rock oriented, con diverse contaminazioni. Quelle che sono risultate più evidenti alle mie orecchie sono quelle ereditate dal grunge. Lo si sente nei suoni, nelle note di chitarra molto asciutte nella loro distorsione. Ma c’è anche qualche reminiscenza punk, tra una strofa e l’altra, quando il mood sfocia in decisamente graffiante. Leggo nella bio che le influenze di Lory si rifanno al grande Hendrix, ma non come potrebbero intendere molti. Non è copiare un suono, ma riprenderne la libertà espressiva più assoluta, cosa evidente nei bei soli di chitarra, decisamente di buon gusto.

Il suo partner in music and in life ha un forte sodalizio col metallo anni ottanta, e si sente. Egli cita i Kiss come sua passione fin dall’età di nove anni. La sua voce è, nonostante questo, molto gentile ed espressiva. Notevole la tecnica nello strumento a quattro corde, il quale viene usato sia come classica sessione ritmica, sia allo strenuo di una chitarra. Questo aspetto, in coppia con i riffi di chitarra, danno corpo e spessore alle opere della band.

La costante evoluzione è la loro chiave: Zendo suona anche il violoncello, diventando anche maestro nello strumento, dopo aver studiato nella scuola “La Maggiore ” di Perugia. Lory non è da meno, studiando alla scuola Siena Jazz, per poi scoprire di essere nata per fare rock.

COME SUONANO

Our Garden Machine

Ho il piacere di avere alcuni loro pezzi da sentire, canzoni dove si sente la voglia di fare qualcosa di diverso ai giorni d’oggi. In epoca di suoni stratificati e stereotipati, che fanno sembrare le bands tutte uguali, loro scelgono la strada opposta. Il primo ricordo che mi hanno sbloccato in molti aspetti del loro songwriting sono quelle band di metà anni novanta che in pochi ricordano, tipo i Mind Riot per dirne una. Il basso è la spina dorsale dei loro pezzi, ascoltate “Insane” per farvi un’idea. E’ un continuo vorticare e arrampicarsi tra le note musicali, regalando alla chitarra la libertà di infarcire il tutto di riff acidissimi.

“Lazy” ci regala suoni asciutti, una chitarra pesante ma senza suonare grossa. Il basso è una pulsazione, la batteria un metronomo. Di tanto in tanto ecco uscire la vena noisy della band, con rumori di sottofondo a divagare. Stacchi improvvisi che ci portano ad assoli davvero ben riusciti, Lory sa decisamente il fatto suo, risultando musicale ma mai banale. “Outrageous” ha un groove stradale, novantiano, che a volte pare bussare alla porta del rock inglese di quel periodo. Questa canzone è un girotondo di emozioni, che raggiungono il loro picco sul gustoso solo di chitarra. “Fake” ha un groove più metal, l’incipit è veloce ma vocals e strumenti non esagerano con l’arroganza. Anzi, per mio gusto, fossero stati più maleducati ne sarebbe uscito un pezzo quasi speed, ma forse non sarebbe stato in linea con lo stile della band.

RIFLESSIONI DEL MIC

La parola “banale” sicuramente non appartiene a questi Our Garden Machine. Sono totalmente fuori dagli schemi di questi anni, e ciò può solo essere un bene. Un gruppo che sia a livello sonoro che di songwriting pesca a piene mani da quei primi anni novanta che cambiarono per sempre il mondo del Rock mondiale. Teniamoli d’occhio perchè quello che propongono è finalmente qualcosa di diverso, e chi ha il coraggio di osare merita sempre la possibilità di andare avanti.

Vi lascio il link alla loro pagina Facebook, keep in touch! Ora vi saluto amici lettori, ecco qualche consiglio per voi direttamente dalla nostra Radio!

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Scritto da: Mic DJ

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Commenti post (1)

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  1. roberto Geo il 13 Febbraio 2023

    Appassionante articolo che ci porta sempre una spanna avanti all’ascolto.. Aumentando le ns capacità di recepire il messaggio sonoro oltre le normali possibilità. Grazie


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