Cercherò di essere sintetica, perché per un concerto dei Guns n Roses, durato all’incirca 3 ore, sarei in grado di scrivere una recensione.. di tre ore!
LO SCENARIO
Stadio pieno, 53.000 spettatori..
MUSICA MAESTRI
Alle 19.59 un po’ a sorpresa (conoscendo i tempi biblici di Axl Rose) la band arriva sul palco e iniziano con due tiratissime It’s so easy e Mr. Brownstone. It’s so easy e Mr brownstone
Pubblico col fiato sospeso per via dei recenti problemi di voce di Axl a Londra, con successiva cancellazione della data di Glasgow… ma per fortuna può tirare subito un sospiro di sollievo: la voce c’è, la grinta pure.. ed è anche di buonumore (strano ma vero!).
LA PERFORMANCE DEI GUNS
Ottime performances delle band di supporto, i Dirty Honey e Gary Clark Jr.
3 ore tiratissime.. performances mostruose di tutti i componenti della band, ma soprattutto di slash, che se la suona 180 minuti senza mai posare la chitarra neppure per scostarsi i capelli dagli occhi. Duff impeccabile e sereno come sempre. Richard Fortus che getta il cuore oltre l’ostacolo per non essere di meno dei suoi due illustri colleghi.
E infine Axl.
Sarà stato dato per “finito” da 20 anni a questa parte, ma invece si dimostra immenso: non si ferma un attimo.. canta, corre, salta, parla come fosse un ventenne qualsiasi.
GUNS, LA SCALETTA
Pezzi tratti un po’ da tutti gli album dei Guns, qualche cover, i due nuovi inediti (hard skool e absurd). Pubblico in visibilio.. specie su sweet child o’mine (cantava talmente forte che era impossibile sentire lo stesso Axl), nightrain, paradise city..
Pochi i fronzoli a questo giro di tour (3 big screens ad alta definizione, niente fuochi d’artificio, coriandoli, ecc) ma l’emozione è stata forte lo stesso.
Alle 23 si esce felici, col cuore gonfio di gioia e adrenalina.
Dopo 2 anni di covid ci voleva.
Altro che ansiolitici o sonniferi. I medici dovrebbero prescrivere un concerto rock al mese.
Una nota di merito a Milano. È diventata una vera città europea funzionante: In 20 minuti tutto il pubblico è pacificamente defluito verso metro, tram, bus, bici e monopattini a noleggio, senza code o imbottigliamenti biblici che hanno sempre contraddistinto la fine dei concerti in Italia.
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