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I nostrani Bipolion sono originari di Catanzaro e sono un progetto veramente notevole. Esso ha richiesto tempo per essere assemblato. Andiamo a vedere cosa ha tirato fuori dal cilindro questo geniale combo Calabrese.
La band e’ capitanata dal geniale Francesco Leone, ex membro e co-fondatore dei Mad Shepherd. Qui lo troviamo in veste di cantante, chitarrista e produttore, affiancato dal bassista Leandro Condello. Il gruppo vanta la collaborazione di musicisti di primâordine quali il chitarrista Frank Cara (Mietta/Wormhole Experience), il cantante Silvio Giarratana (Linkin Party/Innocence Lost) e il cantautore Stefano Scuro (Scuro/Moods).
Il primo LP dei Bipolion è un viaggio introspettivo a violenza controllata tra rock ed elettronica. Le liriche raccontano un mondo in cui lâesasperazione dellâindividualismo porta ad una polarizzazione verso posizioni che allontanano dalla costruzione di una identitĂ propria.
âSayâ incalza con una voce filtrata e un basso sinistro. Ogni battuta è un passo dentro una dimensione diversa, quasi aliena. La canzone prende subito, la sua melodia una litania che ci resta attaccata addosso. Lo stile ci fa tuffare nel sound dei Nineties, con un orecchio ai Nine Inch Nails e lâaltro, per la parte sintetica, a qualche reminiscenza degli Evenfall di âDogmaâ.
Suoni secchi e asciutti in stile Kraftwerk, ma con un cuore caldo. Esso e’ composto dalla voce e dallâabbraccio delle chitarre che arrivano da lontano. Il viaggio prosegue con âFire on the Soundâ, pezzo dalle atmosfere quasi Cyberpunk. A tratti ricorda anche il Rob Zombie di fine anni novanta.
Tutto e’ dominato da suoni elettronici dove vanno ad inserirsi chitarre dal sound molto sintetico. Eâ un campo molto difficile dove muoversi, perchĂŠ far coesistere certe sonoritĂ non è affatto facile, e qui viene in aiuto una produzione di tutto rispetto.
Un disco che ha un incipit oscuro, quasi un viaggio in un sogno cosparso dalla morbositĂ dei Type O Negative ma con unâimpronta sua. Eâ notevole sentire i richiami di maestri del genere, ma non si tratta mai di una mera copia. Tutti i pezzi sono permeati da un carattere ben preciso che identifica il songwriting della band. âCloudâ ad esempio ha una bellezza quasi annichilente, col suo incidere lento.
Notevoli anche gli episodi dallo stile piu’ acido, che può ricordare quel gentiluomo di Marilyn Manson, nel periodo del poco considerato âPortrait of an American Familyâ. Sfumature di un groove quasi Techno ogni tanto, ma solo per quel che concerne il kick drum.
https://www.facebook.com/BipolionDIY/