Jorn Lande è uno dei più carismatici cantanti della generazione degli anni 90, apprezzato per le sue incredibili doti vocali e la poliedricità del suo timbro. Negli anni è stato accostato al primo David Coverdale e al leggendario Ronnie James Dio. Ma Jorn Lande è molto più di un semplice ottimo cantante. Andiamo a scoprirlo insieme.
JORN LANDE, GLI ESORDI
Jørn Marumsrud Lande nasce in Norvegia il 31 maggio 1968. Si fa notare fin da subito per la sua dote innata nel cantare e per la voce decisamente fuori dal comune. La prima band con cui ottenne un po di successo furono i Vagabond. L’ album omonimo, pubblicato nel 1994, vendette ben 10.000 copie in Norvegia. In quegli anni, Jorn Lande fu la voce della canzone della nazionale di calcio norvegese nei mondiali di calcio del 1994, intitolata “Alt for Norge”. Nemmeno il tempo di pubblicare il secondo album “A Huge fan of Life”, che la band si sciolse. Questo a causa del ritorno dei TNT nel 1996. Mister Lande decise così di unirsi ad una band formata dagli ex chitarristi dei Whitesnake Bernie Marsden e Micky Moody chiamata The Snakes.
Dopo un tour con i The Snakes e la registrazione dell’album intitolato “Once Bitten”, pubblicato solo in Giappone, Jorn fu licenziato dalla band. In quegli anni prese parte ad altri progetti, tra cui i Mundanus Imperium, che facevano un Metal Sinfonico di livello.
JORN LANDE E GLI ARK
A fine anni novanta, su invito di Tore Ostby e del batterista John Macaluso, Jorn Lande arriva per formare la band progressive metal Ark. Registrarono subito un grandissimo debut album omonimo nel 1999. La sua voce era sempre più ambita e nel 2000 fece parte della super band di Heavy americano Millenium, guidata dal chitarrista Ralph Santolla. Con essi incise l’album “Hourglass”. Sempre nello stesso anno, Lande registrò il suo primo album da solista intitolato “Starfire”, composto principalmente cover.
Il secondo album degli Ark esce nel 2001 e si intitola “Burn the Sun”. Questo album è una vera bomba che squarcia il mercato musicale del periodo, risultando uno dei suoi lavori più riusciti. Canzoni come la title track o “Absolute zero” sono autentici capolavori di Prog molto Metal, son suoni asciutti e la tecnica a disposizione della musica. Il 2001 è un anno ricco, che vede anche la collaborazione col tastierista Finn Zierler. Insieme formano il progetto Beyond Twilight , dove si inizia a sentire la vena Power nel cantato. Incidono un album, intitolato “The Devil’s Hall of Fame”, che risulterà essere un altro lavoro di prim’ordine, acclamato da pubblico e critica.
Per concludere in bellezza un anno così denso di successi, Jorn pubblicò il suo secondo album da solista, intitolato “Worldchanger”.
LA BOMBA MASTERPLAN
I tempi sono maturi per il grande salto. E come spesso accade certi eventi non capitano mai per caso, e se lo fanno è destino che ne esca qualcosa di buono. Nel tardo 2001 Roland Grapow e Uli Kusch, rispettivamente chitarrista e batterista dei teutonici Helloween, vengono licenziati dalla band. Motivo? Avere creato un progetto musicale parallelo. I due non si disperano e raccolgono un manipolo di musicisti di livello dare vita ai Masterplan. Manca solo la voce e quale occasione migliore per Jorn Lande per fare il grande salto? Così, nel 2002, Jorn entra di peso nella scena metal globale come frontman di questa neonata band melodic power metal.
Esce così nel 2003 il debut album intitolato semplicemente “Masterplan”. Il disco è un fulmine che squarcia il mercato del Metal. Il terzetto iniziale “Spirit Never Die”, “Enlighten Me” e “Kind Hearted Light” basterebbe già per annichilire l’ascoltatore. Ma la band non si ferma qui e sforna un debut davvero ottimo in ogni suo pezzo: vengono premiati ai “European Border Breakers Award” come debut album migliore dell’anno.
AERONAUTICS
La band non dorme sugli allori e, complice una formazione in palla totale, nel 2005 esce sul mercato con il secondo lavoro chiamato “Aeronautics”. Il songwriting è pazzesco: non una nota fuori posto, non una canzone fuori luogo. Grazie a pezzi come “I’m Not Afraid”, la devastante “Headbanger’s Ballroom” e la sognante “Falling Sparrow”, l’album viene trainato in vetta, diventando album dell’anno.
La tournée che ne consegue pare senza fine, tocca ogni stato d’Europa e si allarga su ampia scala. Ma purtroppo gli screzi possono arrivare anche nel momento migliore: Jorn Lande lascia la band l’11 maggio 2006, a causa di differenti idee per il futuro. Egli voleva portare la band verso uno stile più melodico, mentre gli altri membri volevano virare verso un suono più pesante.
Durante gli anni coi Masterplan, Jorn ha pubblicato altri due album solisti: “Out to Every Nation” nel 2004, e “The Duke” nel 2006. Senza il peso dei molti impegni contrattuali, il vichingo poté sviluppare in maniera più accurata la carriera da solista, partendo con una collaborazione di lunga data con la casa discografica Frontiers Records .
JORN LANDE E RUSSEL ALLEN
Sempre in quel tumultuoso 2005, Jorn collaborò con il cantante dei Symphony X Russell Allen. Ne venne fuori qualcosa di incredibile: un album intitolato “The Battle”, in cui i due si danno letteralmente battaglia al microfono. Non contenti di ciò, nel 2007 replicano la formula sul platter intitolato “The Revenge”. Questo progetto non ha avuto un nome particolare, fu semplicemente chiamato Allen-Lande . Nacque da un’idea del presidente della Frontiers Records, con il songwriting coadiuvato dal chitarrista svedese Magnus Karlsson. Un’idea vincente che tuttavia divenne un vizio per il boss della Frontiers, che a lungo andare tirò su così tanti esperimenti, collaborazioni e progetti simili da appiattire l’offerta musicale verso il basso.
AVANTASIA E CARRIERA SOLISTA
Il primo album Live di Jorn Lande, intitolato semplicemente “Live in America”, uscì il 21 settembre 2007. Consta di due dischi, contenenti brani tratti dalla sua esibizione del 16 settembre 2006 al festival “ProgPower VII” ad Atlanta, in Georgia.
Nel 2008, prestò la sua voce per la rock opera Ayreon nell’album “01011001”, ma soprattutto entrò nell’universo chiamato Avantasia nell’album “The Scarecrow”, pubblicato nel gennaio 2008. Con il progetto di Mattias Sammet fu subito colpo di fulmine, risultando uno degli ospiti principali del primo tour mondiale della band. Successivamente, cantò in oltre 10 canzoni dei due album successivi, “The Wicked Symphony” e “Angel of Babylon”, prendendo parte al tour mondiale nel dicembre 2010.
Ma Jorn Lande non riesce a stare con le mani in mano: in tutto quel marasma completa altri due album solisti. Sono “Lonely Are the Brave” del 2008, che fu l’album più venduto della sua carriera, e “Spirit Black”, uscito nel 2009. Il 25 luglio di quell’anno ecco una notizia bomba: i Masterplan annunciano che il cantante era tornato nella band. Il 21 maggio 2010 esce così il terzo album dei Masterplan con Jorn Lande al microfono, intitolato “Time to Be King”. Un buon lavoro, sincero e ben suonato, ma distante anni luce dalla fulgida bellezza dei primi due album.
JORN LANDE PROSEGUE DA SOLO
Nel Settembre 2010 arriva sul mercato il terzo album di Allen-Lande intitolato “The Showdown”: per promuovere l’album, Frontiers Records pubblicò un videoclip della canzone “Judgment Day” con Jorn alla voce. L’anno seguente vede la luce il secondo album dal vivo, comprensivo di videoclip del concerto dello Sweden Rock Festival 2010, intitolato “Live in Black” .
Non passa anno che il vichingo dall’ugola d’oro non rilasci qualche lavoro, e non fa eccezione il 2012. In questo anno, a giugno, esce “Bring Heavy Rock to the Land”. Il disco è trainato dalla title track, della quale viene pubblicato un singolo, che ottiene un ottimo successo negli States.
Il 2013 si apre con un mezzo passo falso: si chiama “Symphonic”, mossa ruffiana della Frontiers, che cerca di cavalcare l’onda della moda. Si tratta infatti una raccolta con arrangiamenti di musica classica, che nulla aggiunge ad una carriera fin li esaltante. Per fortuna il nostro Jorn si riscatta poco dopo, precisamente ad Aprile, facendo uscire “Traveller”, nuovo album solista. I pezzi ci sono tutti, con la tamarrissima “Make Your Engine Scream” a guidarne le vendite. Da sottolineare la presenza alle chitarre di quel mostro di Trond Holter, axeman dei Wig Wam.
IL PRESENTE
L’età avanza e le uscite discografiche si fanno più dilatate nel tempo. Il duo Allen-Lande annuncia di stare lavorando ad un nuovo album, con una grossa novità. In questo lavoro la scrittura delle canzoni vede impegnato l’ex axe man degli Stratovarius Timo Tolkki . Così nel 2014 vede le stampe l’album “The Great Divide”. Questa volta, Lande diede un pesante contributo alle melodie vocali e ai testi dellecanzoni.
Nel 2016, Jorn annuncia una nuova uscita chiamata “Heavy Rock Radio”. Trattasi del suo secondo album composto da cover di artisti che lo ispirarono nella sua carriera musicale. Il primo esperimento di questo tipo risale al 2007 e si intitolava “Unlocking the Past”, album che passò totalmente inosservato. Questa volta andò molto meglio, visto che l’album includeva cover di autori molto distanti dal mondo del Rock, come Kate Bush, Frida, e John Farnham. A queste furono affiancati grandi classici di Paul Stanley, Queen, Iron Maiden, Journey ed Eagles. C’è un bel pezzo di Italia in questo platter, vista la presenza dei nostrani Francesco Jovino alle pelli e Alessandro Del Vecchio alle tastiere.
Cavallo che vince non si cambia e il nostro Jorn Lande, dopo un ventennio passato a scrivere, comporre e sfogare la sua fantasia musicale, ora pare volersi solo divertire. Conferma questa tesi il seguito, intitolato “Heavy Rock Radio II – Executing the classics”, uscito nel 2020. Anche qui spazio per grandi nomi del Pop, come Rus Ballard, Bryan Adams, Foreigner e Peter Gabriel.
RIFLESSIONI DEL MIC
Ricordo ancora la mascella per terra la prima volta che sentii “Burn the Sun” degli Ark. Prog ma non eccessivo, un sound della madonna e quella voce uscita fuori dal magico cilindro del Rock. Cercai subito lumi su chi fosse dietro al microfono e da quel giorno seguii sempre con interesse ed esaltazione la carriera di questo mostruoso cantante. I primi due album dei Masterplan sono da lacrime da quanto sono belli, seguiti a ruota dai lavori in combo con mister Russel Allen.
Ma in ogni suo lavoro troverete delle gemme di musical bellezza, mai troppo perfette, che lasciano all’ascoltatore la facoltà di apprezzarne sfumature che cambiano da un orecchio all’altro. E se perfino due album di cover riescono ad essere da scapocciata selvaggia allora vuol dire che il ragazzone venuto dal Nord ha compiuto alla grande la sua missione: emozionarci.
Mic DJ vi saluta e vi da appuntamento qui in radio, tra articoli e tanta buona musica.
roberto Geo il 2 Gennaio 2023
Un’altro immenso viaggio nella scoperta di personaggi e sonorità che conoscevo appena e grazie a questo Tuo incessante lavoro di puntuale divilgazione, posso apprezzare appieno. Grazje.