I TRB hanno scritto una delle pagine più belle del rock targato italia degli anni Ottanta. Ne abbiamo parlato QUI, nella recensione del superbo “Love on the Rocks”. L’appetito vien mangiando, e ascoltando buon rock. Così ho avuto la fortuna di entrare in contatto con Gennaro Vitrone, per gli amici Gerry, per fare una simpatica intervista on line per la ricorrenza dei 40 anni della band.
TRB, SI PARTE!
MDJ – Ciao ragazzi, come sono nati i TRB?
TRB – Un classico, la passione per l’hard rock! Poi una sala prove e la voglia da subito di fare brani nostri senza pensare minimamente a una qualche cover. Alla formazione tipo ovvero il sottoscritto Gerry Vitrone voce, Lino Fusco chitarre, Fabio Giannone basso ed Ennio Giannone batteria ci siamo arrivati però anni dopo. Tanti concerti, recensioni e nel 1988 il viaggio in Inghilterra. Questo per partecipare alla compilation “Rock meets Metal” per l’etichetta Ebony Records con il nostro brano “Baby Rose”.
MDJ – TRB se ricordo bene sta per “Tirrenia Rock Band”. Nel caso a chi è venuto in mente e perché questo nome?
TRB – Era il nome della formazione embrionale, ora nn ricordo di chi fu l’idea. Del resto parliamo proprio degli inizi. Solo quando decidemmo di fare rock metal cominciammo ad usare l’acronimo TRB.
MDJ – Come ricordate il movimento rock e metal italiano di quegli anni?
TRB – Era qualcosa certamente di pionieristico, vivo e pulsante. Era presente dovunque ed in qualsiasi regione italiana. Bellissima anche una certa ingenuità che man mano ci siamo lasciati alle spalle crescendo e facendo esperienza.

GESTAZIONE DI “LOVE ON THE ROCKS”
MDJ – Ditemi qualcosa sulla gestazione e la nascita del lavoro “Love on the Rocks”!
TRB – L’album fu prodotto da Fausto Mesolella, chitarrista degli Avion Travel. Purtroppo ci ha lasciati troppo presto. Iniziammo le riprese nel 1989 poi Lino Fusco parti per militare. Così completammo l’album credo all’inizio del 1991. Aggiungemmo altri 4 brani e procedemmo al mix. Il disco usci nel 1991 per l’etichetta Albatross Records, distribuito dalla Contempo Records di Firenze.
MDJ – All’epoca non esisteva Internet. Come si faceva ad ottenere un po’ di visibilità?
TRB – Se ci penso era qualcosa di incredibile. Avevamo una fanbase con lettere che arrivavano ogni giorno. Soprattutto c’era l’avvento di due giornali del settore stravenduti: H/M e METAL SHOCK. Avere recensioni, interviste su quei magazines era fondamentale. Poi concerti, interviste radio e infine un nostro ufficio stampa gestito dagli amici Paolo Romano e Fabio Corsale. Loro conducevano in Campania un programma radiofonico seguitissimo, Metallofrenia.
TRB, RICORDI DI QUEI TEMPI
MDJ – Ricordi qualche articolo sui TRB su qualche fanzine underground del periodo?
TRB – Ricordo di articoli dedicati alla band su alcuni magazines europei come per esempio Metal Forces. Ma anche articoli firmati da autorevoli giornalisti italiani del settore come Gianni Della Cioppa, Alessandro Massara e i compianti Klaus Byron e Vincenzo Barone. Il primo articolo in assoluto però lo ricordo perfettamente. Uscì nel 1986 su Rockerilla, che recensì molto positivamente la nostra prima Demo. Alla fine del 1991 una bella soddisfazione fu un articolo di Gianni Della Cioppa su METAL SHOCK. Love on the rocks era da considerare uno dei tre migliori album usciti in quell’anno.

FUTURO DELLA BAND
MDJ – Secondo me il gruppo aveva potenzialità in tutto. Come mai non avete proseguito il vostro cammino?
TRB – Perché si era persa quella spinta. Poi l’avvento del Grunge, e i discografici italiani che ci chiedevano di abbandonare il cantato in inglese. Purtroppo quasi tutto il movimento metal italiano finì. Ma in questo ultimo anno il Metal di quel fantastico periodo sembra essere tornato in auge. Siamo da poco usciti con la ristampa rimasterizzata di “Love on the rocks”. Questo grazie alla Aua Records di Gianluca Sinicco, purtroppo anche lui ci ha lasciati prematuramente.
Abbiamo fatto altri concerti con la formazione per 3/4 originale con in più l’aggiunta dell’ottimo chitarrista Dario Cutecross Crocetta. Abbiamo realizzato un videoclip e registrato con i suoni di oggi un nostro vecchio classico che è “Rescue Me”. Volevo altresì citare altri cinque musicisti importanti che negli anni hanno transitato nella band: Gianluca Scialla, Lazzaro Roberti, Enzo Napoletano, Elvezio Fortunato e Costantino Nicchio.
MDJ – Sei su un’isola deserta, ovviamente con solo uno stereo a disposizione. Quale sarebbe l’album che ti porteresti dietro (solo uno!)?
TRB – Domanda difficilissima. Così d’istinto ti rispondo (Gerry) “Appetite for distruction” dei Guns ‘n’ Roses.

RIFLESSIONI DI MIC DJ
E’ una gran fortuna avere come Hobby lo stare in una radio, in questo caso WEB. Ci si può nutrire delle proprie passioni, ed è bello sapere che certi contenuti possano essere condivisi e risultare interessanti. Si viene in contatto con gran belle persone, come in questo caso con Gerry. Una persona umile e a modo, con la quale al telefono si è instaurato subito un ottimo feeling.
Il suo percorso artistico è sempre andato avanti dopo lo scioglimento della band e anche ora parallelamente ad essa. Gerry ha intrapreso una bella carriera da cantautore, e sta per uscire il suo nuovo singolo. Ma questa è un’altra storia che andremo ad approfondire in futuro con un articolo dedicato!
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