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    Diretta Press Play On Tape!

Recensioni

NEURASTY – Identity Collapse

today15 Aprile 2025 31 1 5

Sfondo
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I NEURASTY sono di Roma, freschi di un debut album intitolato “Identity Collapse“. Il lavoro fu anticipato da due ottimi singoli: “Burnst in me” e “Cruel Instict”. Raggiunsero in pochi giorni oltre 25.000 ascolti in streaming su Spotify. Non mi fido di queste piattaforme, meglio andare ad ascoltare di persona! Press Play on Tape!

NEURASTY, LE IDEE NON MANCANO

I numeri raramente mentono, perciò mi approccio con molta curiosità all’ascolto dell’album nella sua totalità. Il gruppo non mi è nuovo, visto che i due singoli citati in precedenza li ho presentati nella mia trasmissione “The Power Hour“. Tra l’altro sono anche in rotazione fissa. Riuscirà l’intero lavoro a mantenere così alto il livello?

NEURASTY

L’opener “Lies” dipana i miei dubbi in un nonnulla. Mette in risalto ciò che già avevo avuto modo di intuire, ovvero che il gruppo ha idee, ha il tiro e il songwriting giusto. Ovviamente la prima cosa che salta all’orecchio è il combo di voci che duellano. Sono la brava Viviana Schirone e l’ottimo Gabriele Vellucci, impegnato anche alla sei corde.

Alla voce principalmente clean di Viviana fa da contraltare lo screamong graffiante e profondo di Gabriele. Le ritmiche sono serratissime, molto Nu Metal nel loro incidere stoppatissimo. Ma non ci si fossilizza su questo, perchè dietro l’angolo arrivano di colpo fantastiche aperture melodiche infaricte di tastiere mai invasive, mentre il ritornello di questa canzone ha un che di Nord Europeo nelle linee musicali.

NEURASTY, FEROCIA MUSICALE

In un attimo si è catapultati nella ferocia di un mid tempo controtempato. Dentro di esso nascono e muiono tastiere cibernetiche di fear factoriana memoria. “Twisted Guilt” trita secco, con il suo cambiare tempo, con queste tastiere dal giro da psicosi. Questo pezzo è sicuramente meno easy del precedente, è morboso, oscuro. Gli stacchi di tastiere non fanno tornare il cielo sereno.

“Out Of These Chains” tiene il livello davvero altissimo, con un intro melodico che si va a schiantare su tempi assurdi e stoppati. Viviana si arrampica su questi ritmi di follia con bravura, per portarci ad un ritornello che si stampa in testa. Un plauso da parte del sottoscritto va nel modo in cui le due voci si alternano: proprio quando inconssciamente ci si aspetta un inasprimento ecco arrivare il growl a darci il graffio che serve.

“Insanity” schiaccia a palla sul pedale, tira in maniera assassina con un groove davvero azzeccato. La sezione ritmica del resto è di livello assoluto. Essa vede Silvio Assaiante al basso, già al servizio di Daemonia & Claudio Simonetti. Poi abbiamo David Folchitto alle pelli, conosciuto ai più grazie al suo lavoro nei Fleshgod Apolipse. Non molla un secondo questa canzone, che ci porta ad uno dei due singoli che conosciamo già bene, ovvero “Cruel Instinct”.

Una raffica ad altezza stomaco, questo è il feeling che mi lascia la sezione ritmica. Nel frattempo il growl cuce a vivo la carne lacerata. Accellerazioni improvvise di matrice Thrash lasciano campo aperto al cantato femminile. Questo ben si sa adattare ad un pezzo così crudo. Improvvisi stacchi in blast sfociano nel death metal, mentre la chitarra sforna assoli di buon gusto.

VIDEO

ILLUSIONI DI PACE

Un pianoforte ci accoglie nella seguente “Social Grade“, ma è solo una piccola illusione di pace. I Neurasty fanno male. Tastiere assurde si intrecciano a serrati riff stoppati, per poi portarci un una linea vocale decisamente melodica. Stupisce come possano legare bene la parte strumentale più cattiva con questo mood più dolce del cantato. Una canzone che ho trovato nel suo complesso quasi maliconica nel suo procedere, davvero ricca di pathos, accenutato da un assolo davvero sofferto.

Arriva ora il secondo singolo, quella “Burst In Me” che mi colpì così tanto al primo ascolto. Un groove mi richiama qualcosa dei Fear Factory, ma con voce femminile. Le parti rallentate in mezzo alla canzone sono sisistre, oscure, disturbanti. Come disturbante è la finale “Haunted By Death“, canzone che toglie il fiato nelle  parti più cadenzate, le quali lasciano spazio ad accellerazioni improvvise, mentre tutto cade nell’oblio del ritornello, così introspettivo.

NEURASTY

RIFLESSIONI DI MIC DJ

Apprendo solo dopo l’ascolto che “Identity Collapse” è un viaggio all’interno dei traumi psicosomatici, un tema decisamente attuale, cosa che da all’intero album una luce ancor più profonda. La produzione è bella potente, forse solo in un paio di occasioni ho avuto la sensazione che qualche volume fosse fuori posto, ma ci sta quando le strutture sono così ricche di suoni e complicate nella stesura.

Le chitarre sono sempre in primo piano, con un sound che va molto di moda in questi anni nel genere. Si sente che i musicisti in gioco sono esperti, altrimenti non lo firmi un debut album del genere. Non è solo la tecnica fine a se stessa a saltare all’orecchio, ma anche il songwriting fresco ed ispirato, e questo, ve lo assicuro, è un valore aggiunto.

Scritto da: Mic DJ

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