Ylem, un nome che a molti può suonare nuovo. E’ una cosa che succede sempre quando si parla di Rock e Metal italiani. Si rischia di perdersi ottime realtà locali, che meriterebbero sicuramente più visibilità e maggior successo. Anche gli Ylem rientrano in questo caso, e il nostro reporter Mr.Dode è partito all’attacco per portarci a conoscenza di questa band.
YLEM, QUALCOSA DI NUOVO
Stanchi delle solite band che ascoltate durante il giorno? È arrivato il momento di scoprire gli Ylem, un gruppo che vi appassionerà fin dal primo ascolto. Ma chi sono gli Ylem? Prima di rispondere a questa domanda prendetevi una buona birra e buona lettura rockers!
Gli Ylem (dall’inglese arcaico, “materia originaria”) sono una band Rock alternativo di Novara. Il gruppo è composto da quattro membri: il cantante e chitarrista ritmico Dario Tione, il chitarrista solista Simone Franzon; alle quattro corde troviamo Roberto Serra e alla batteria Alessandro Raspatelli.
All’inizio del progetto erano solo tre i componenti del gruppo, mancava ancora la voce. Tramite il bassista dei Deflag, il cantante si è aggiunto al gruppo, arrivando alla formazione attuale.
YLEM, LE CANZONI
La band, molto preparata a livello musicale, non ha ancora inciso un album o un EP. Ciononostante hanno già un discreto numero di canzoni scritte ed ascoltabili.
TRACKLIST:
- Prisoner
- The Saved
- State of Mind
- Revenge
- Gone
Tutte le canzoni presentano un elemento comune, ovvero un incredibile incastro melodico tra i brani. Il tutto combaciando l’insieme strumentale con le linee vocali. Nei brani si nota una spiccata aggressività e un songwriting molto lineare, quasi spensierato nel suo insieme totale. Le chitarre, per lo più di influenzate e ispirate all’Alternative con qualche divagazione Thrash Metal, fanno un ottimo lavoro sia nella parte solista che dirigendo la ritmica. All’interno di ogni brano hanno un ruolo decisamente primario, ma senza mai sovrastare il resto della musica.
I riff sono efficaci e non troppo pesanti, danno quasi un’atmosfera magica e strabiliante. Anche gli assoli sono geniali e spesso senza freno alcuni, soprattutto in “Prisoner” e “State of Mind”. Il basso è interessante per la presenza di linee Hard rock che fanno da contraltare ai giri più secchi e ascuutti delle chitarre. La batteria regala una grande varietà di ritmo, andando anche a pestare veloce con doppia cassa sugli scudi.
La voce è qualcosa di eccezionale, fin dal primo ascolto mi ha incuriosito il modo di cantare utilizzato dal cantante. Esso presenta una voce pulita al momento giusto con l’aggiunta di qualche scream, per esempio in “Gone”.
I testi, a detta del medesimo, sono introspettivi e trattano questioni come il disagio interiore. I concetti sono comunque espressi inizialmente dai titoli.
VIDEO
CONSIDERAZIONI DI DODE
Gli Ylem li conosco già da un annetto, poiché Dario Tione (il cantante) è il mio ex professore di filosofia, e sono felice di aver avuto l’occasione di poter ascoltare i loro pezzi, sono veramente eccezionali. A parer mio l’uscita migliore, nonché la mia preferita, è assolutamente “State of Mind”, sicuramente per il suo equilibrio generale, ma soprattutto per l’assolo al fulmicotone presente in essa. Consiglio l’ascolto a tutti gli appassionati di metal e rock, anche per chi vuole entrare in punta dei piedi in questo mondo musicale.
Ma soprattutto i loro pezzi faranno la gioia di coloro che negli anni novanta hanno amato il genere Alternative e il Crossover in generale. Un periodo storico che, una volta subita la “lavatrice” musicale del Grunge, si reinventò e vide una marea di sperimentazione e di incroci tra vari generi. Ci vorrebbe di nuovo un tsunami del genere, per rimescolare le carte di un mercato piuttosto statico. Gli Ylem ci credono e fanno bene! Li trovate tranquillamente su Youtube e Spotify. Buon ascolto!
Gianluca Vercellino “DODE”
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